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Mattinate FAI: Le torri d’avvistamento sentinelle marine del sud Italia

Anche quest’anno l’IPSSAR Mattei Vieste, ha partecipato nei giorni dal 27 al 30 novembre2019 alle Mattinate d’inverno FAI. La caratteristica di queste giornate è l’apertura straordinaria di luoghi non aperti al pubblico.Tra i diversi punti da illuminare ,le torri d’avvistamento di Monte Pucci, Calalunga e San Felice.Furono gli Angioini a pensare a un sistema per la difesa delle coste,tramite le segnalazioni con fumo e fuochi dall’alto di torri, da costruire sui promontori, collegate fra loro a vista.

Solo però con la vittoria spagnola e la nascita del Regno di Napoli nel 1501 l’idea di un sistema di torri. Su proposta del governatore Carlo Caracciolo, il Viceré don Pietro di Toledo nel 1532-33 emanò delle ordinanze riguardanti anche la costruzione di fortezze,causa della costante minaccia di incursioni da parte di pirati saraceni, nel 1564 fu stabilita la costruzione di dieci torri in corrispondenza di posti strategici della costa del Gargano, quasi tutte in collegamento visivo l’una con l’altra.

Le guardie, avvistata una nave nemica in avvicinamento davano l’allarme accendendo un fuoco sul tetto. Il fumo di giorno e la luce del fuoco di notte permettevano alle altre torri di ricevere il segnale di pericolo e mandare a loro volta un ulteriore segnale fino ad arrivare al borgo fortificato in cui la popolazione poteva trovare rifugio.

Le torri, di base quadrangolare, misurano circa 11 metri per lato ed hanno un’altezza di circa 12 metri. Esse sono su due piani, con un locale per piano e con l’apertura a terrazza per la dotazione di armi e per le segnalazioni. Il piano terra era utilizzato da magazzino e quello superiore da abitazione. Le pareti hanno alla base uno spessore di circa due metri e sono in pietra locale.

Le classi di terza, quarta e quinta accoglienza dell’IPSSAR Mattei di Vieste sono state formate dal Prof. Angelo Piemontese che ha curato i dettagli della ricerca storica in due temi di enorme importanza sociale, politica e giuridica, che fanno immediatamente comprendere il peso attribuito alla tutela del nostro passato:

  • conservare i nostri monumenti, impedendo che crollino o vengano saccheggiati,
  • conoscere la cultura all’interno della quale essi sono stati creati e che attraverso di essi ci è stata tramandata.

Non può esistere conservazione senza memoria: i monumenti e le opere d’arte muoiono se le generazioni ne ignorano il contesto e il significato, così come le ragioni che li hanno prodotti e la cultura che nel tempo da essi è scaturita.

La Costituzione tutela sia il patrimonio storico e artistico dell’Italia, sia la memoria culturale che esso implica. L’Art. 9, inoltre, sancisce anche il dovere dello Stato di tutelaretale patrimonio collegandolo con l’obbligo, altrettanto fondamentale, di promuovere lo sviluppo della cultura e della ricerca.

Non può esservi tutela del nostro patrimonio storico e artistico senza la conoscenza di tutto ciò che ruota attorno a questo bene,questo lo scopo essenziale delle Mattinate FAI che spingono le nuove generazioni a conoscere,tutelare e conservare nel tempo beni storici che potrebbero garantire un turismo anche durante di tutto il periodo dell’anno.

prof.ssa Tiziana Vescera

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